Lattosio e Intolleranza? No problem!
L'incontro al Palagurmè di Pordenone il 16 maggio
Lattosio e intolleranza? No problem!
E’ così che ho voluto intitolare l’incontro che si terrà mercoledì 16 maggio alle ore 18.00 al Palagurmè a Pordenone.
No problem perché, proprio come me, tutti possono sbizzarrirsi ai fornelli di casa e preparare dei piatti senza lattosio gustosi e sì, anche belli da vedere. Lo dico sempre:
si può mangiare senza lattosio con gusto, per il palato e per gli occhi!
Perché dietro ad ogni problema si nasconde sempre un’opportunità. E trascorso il primo momento di smarrimento dopo aver scoperto l’intolleranza, l’ingegno ha la meglio e magari vi scoprirete i più bravi cuochi che avreste mai pensato!
All’incontro parleremo di cosa è l’intolleranza al lattosio, di cosa si può e di cosa non si deve mangiare, ma soprattutto di quanti prodotti oggi il mercato ci offre e di come utilizzarli per trasformare ogni, ma proprio ogni, piatto e farlo diventare privo di lattosio.
L’intolleranza non è una rinuncia
Perché mai rinunciare a un risotto, a una porzione di lasagne, a una crema al cioccolato o a un saporito secondo di carne? Bastano pochi accorgimenti, un po’ di tecnica facile facile e potrete portare in tavola il più saporito e bel risotto del mondo!
Guardate qua quanti bei risotti senza lattosio si possono realizzare! Vi darò tutti i consigli che vorrete!
Intolleranza al lattosio e ristoratori
Sì lo so, andare a mangiare fuori non è facile! Partiamo con la borsa o le tasche ben fornite di pastiglie (integratori di lattasi) perché già temiamo, o sappiamo, che qualcuno ci dirà che in quel piatto c’è solo un po’ di formaggio, che i primi sono mantecati, che le verdure sono ripassate nel burro… e magari alla fine ci proporranno per sicurezza una bella insalata e una bistecca ai ferri! E ancora sì, c’è chi confonde l’intolleranza al lattosio con l’allergia al latte e ti dice che ci sono contaminazioni e tu lì è meglio che non mangi…
Per fortuna non è sempre vero che ogni mondo è paese e ci sono dei ristoranti attenti e ben informati, trattorie o stellati che siano, perché quel che invece è vero è che sono le persone a fare la differenza!
E poi a volte, anziché protestare e basta, dobbiamo provare a metterci nei panni dei ristoratori, confusi quando un cliente si declama intollerante, loro si sforzano per servire un menu apposito e poi alla fine si sentono dire: “Ma il dolce lo mangio!“. E allora col cliente successivo non si prodigheranno tanto, perché penseranno che l’intolleranza non è poi così problematica visto che i dolci li mangiamo…
No non li mangiamo se hanno burro, latte, panna… Se chi non è intollerante non trovasse scuse per non dire che alcuni cibi non sono di suo gradimento oppure è a dieta, risolveremmo tante incomprensioni… Ma questa è un’altra storia e un argomento che presto affronterò nel blog.
Manca un po’ di cultura sì, ed è anche questo l’obiettivo dell’incontro, rivolto proprio a loro, i ristoratori, perché
anche per i ristoratori un menu senza lattosio non è un problema ma un’opportunità!
L’opportunità di saperne di più sulle intolleranze; l’opportunità di allargare la clientela; l’opportunità di distinguersi; l’opportunità di essere qualitativamente superiore.
L’intolleranza non è una moda né una filosofia
Le mode alimentari, come le filosofie, vanno e vengono: c’è chi non mangia carne, chi non ama il pesce, chi odia le verdure, chi fa la dieta dissociata, chi sceglie la filosofia del veganesimo (lo dico senza giudizio alcuno) o altro… E poi c’è il popolo degli allergici e intolleranti: un mondo vasto, ahimè sempre più vasto. Ma essere allergici o intolleranti non è una moda passeggera, non è un pensiero o uno stile di vita momentaneo e vizioso. Le allergie e le intolleranze creano problemi fisici (parleremo anche di questo) e allora è giusto che i ristoratori siano informati.
Ho aderito ad AILI, Associazione Nazionale Lattointolleranti, perché per noi “no lactose” stanno facendo molto, certificando ad esempio i prodotti adatti a intolleranti, ed ora ci stanno aiutando a mangiare fuori casa senza problemi e insicurezze.
Andrea Patroncino, in rappresentanza di AILI, racconterà ai presenti il progetto “senza lattosio fuori casa“, che ha l’obiettivo di in-formare tutti i locali (ristoranti, pizzerie, pub, B&B, hotel, gelaterie, bar, pasticcerie, laboratori artigianali) che producono e/o vogliono somministrare alimenti senza lattosio o senza lattosio, latte e derivati idonei alla dieta di un intollerante.
I locali che desiderano essere inseriti nel network “Senza Lattosio Fuori Casa” devono risultare idonei e superare alcuni step, e alla fine riceveranno la certificazione LFREE.
La trattoria pizzeria Stella di Polcenigo ha fatto il percorso e vi racconterà cosa è cambiato nel suo mondo della ristorazione…
Insomma, carne sul fuoco ne ho messa… Vi aspetto in tanti, intolleranti e ristoratori!
Francesca Orlando